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mercoledì 8 aprile 2015

[RIFLESSIONI] La Bellezza, Relativa, dei Giochi in Scatola!

A volte ci ritroviamo ad amare dei giochi che altri, inspiegabilmente, odiano, trovandoli banali e con mille imperfezioni. Altre volte succede l'inverso: siamo noi ad odiare giochi che sono invece in cima alle classifiche mondiali di tutti i tempi.

Un gioco è un'esperienza, ludica e sociale, che va al di là della semplice partita fatta con gli amici attorno a un tavolo.
Per spiegarmi meglio devo partire dall'inizio.
Prima di portare un gioco sulla nostra tavola, c'è prima di tutto un'attenta scelta e scrematura delle varie opzioni possibili. Quando scopriamo in  giro per i negozi (fisici e virtuali) un gioco che ci colpisce per ambientazione o per meccaniche, ci fiondiamo sul web a cercare notizie e lo svisceriamo fino a conoscerlo a memoria. Facciamo un attento e rodato studio della possibile accoglienza di un gioco del genere nel nostro gruppo di giocatori.
E allora via a guardare video di spiegazioni e, ancora meglio, di partite dal vivo, in modo da capirne bene le sensazioni che produce.
Personalmente la prima cosa che cerco è il divertimento. Per me un gioco che non riesce a divertire, non è da definirsi un gioco. I bambini non giocano perché vogliono stare lì ad annoiarsi o a girarsi i pollici, ma vogliono passare del tempo spensierato in compagnia, e se ci scappa pure qualche risata ben venga.
Un'altra cosa che valuto è il coinvolgimento; Un gioco di società è tale se riesce a coinvolgere tutte le persone al tavolo, facendo per un attimo dimenticare che si stanno muovendo solo dei pezzi di cartone, e facendo entrare i giocatori all'interno della scatola stessa (metaforicamente parlando).

Quando ho cominciato ad entrare piano piano in questo fantastico mondo, ero avido di informazioni e trascorrevo ore e ore a cercare notizie e giochi. Mi si spalancò un mondo immenso, in continua espansione ed evoluzione. Allora chiedevo a chiunque cosa ne pensasse di questo o quel titolo e, molto spesso, mi è capitato di sentire ''Guarda, è bello, però ormai è troppo vecchio.'' Troppo vecchio? Prima di conoscere tutto questo io giocavo a Risiko e Monopoli che hanno entrambi 3 triliardi di anni! Eppure, lo ammetto, mi piacevano e mi divertivano. A mio parere ha quindi poco senso parlare di vecchiaia in un mondo come questo. Se un gioco è bello, ha delle meccaniche ben studiate, un'ambientazione che si fa sentire e un coinvolgimento continuo, allora per me quel gioco vale la pena acquistarlo. E se quello stesso gioco, che è già ''vecchio'', mi divertirà ancora fra trent'anni, allora cercherò di convincere i miei figli a giocarci con me per accontentarmi!


Perché sto dicendo questo?
Lo dico perché un gioco è come un bel film; a qualcuno una scena può far piangere e a qualcun altro ridere; uno è innamorato di un attore e allora il film diventa stupendo mentre un altro odia quello stesso attore e allora odia il film; e così via per altre mille variabili. Però una cosa è certa: se un film ha una bella scenografia, un bel montaggio e dialoghi mozzafiato allora è così per tutti.
Quindi se un gioco è divertente e coinvolgente, significa che il gioco è bello già solo per questo, però ovviamente c'è qualcuno a cui potrà piacere meno e altri a cui piacerà di più.

Dopo questo sproloquio ritorno da dove ero partito.
L'importanza del Pre-Acquisto. Quei giorni che precedono l'effettivo click sul carrello online o il fatidico ''Sì'' davanti al commesso che chiede ''Allora lo prendi?''.

Una buona fetta della bellezza di un gioco infatti sta tutta lì, in quei giorni di studio e tentennamento.
Dopo aver studiato un gioco per tutto quel tempo ed esserci convinti che quello è il gioco che fa per noi, che è il nostro gioco, quando questo arriva sul nostro tavolo noi vogliamo, inconsciamente, che quel gioco sia bello! Lo deve essere per forza! Non accettiamo che dopo tanto studio alla ricerca del gioco perfetto, quello poi non si riveli tale.
Ovviamente c'è sempre il gioco che ci colpisce da subito e non ci interessa stare a studiarlo. Lo prendiamo e basta, perché probabilmente ci è piaciuta quella dinamica dello svolgimento del turno o delle azioni.

Un'altra buona fetta viene dal periodo in cui hai giocato un gioco, quella variante temporale che ti porta ad apprezzare un gioco perché ti ricorda quando lo hai giocato con quel tuo caro amico che non vedi da tempo o quando quella sera sono successe tante di quelle cose che giocandoci te le ricordi tutte.

Queste due fette sono come quegli attori del film di cui sopra: ti rendono un gioco bello perché tu ami quegli attori, ami come recitano e come si muovono. Li ami perché, anche se imperfetti, ti hanno saputo far ridere e far piangere.
Ecco che quindi, dopo una partita intera in cui pensiamo incessantemente ''quanto è bello quanto è bello quanto è bello'' sprofondiamo in un abisso oscuro quando qualcuno dice ''mah! A me non ha detto niente di che.''
Le mani iniziano a tremare mentre riponi i componenti nella scatola; una lacrima scorre e tu inizi a pensare che quei soldi era meglio spenderli per quell'altro gioco che avevi visto e che sicuramente gli sarebbe piaciuto. Trami una vendetta per quando uno di loro acquisterà un gioco nuovo, dopo averlo studiato come te per un mese intero, e gli dirai ''Be', l'idea è carina, le meccaniche sono interessanti, a tratti è anche divertente, però... Mah, a me non ha detto niente di che...''
Poi, però, dal coro di voci che denigrano il tuo nuovo gioco, ecco che spunta un luce. ''A me invece è piaciuto molto.'' dice la tua ''metà'', un po' per consolarti e un po' perché è vero. E allora tu ti rianimi e capisci che quella sarà la donna della tua vita!






7 commenti:

  1. Non capisco come sia potuto succedere, ma nelle mie serate di giochi da tavolo la mia dolce metà nei boardgame ha invariabilmente un pizzetto di barba sul mento...

    Per i giochi sono un po' strano. Per alcuni, come voi, settimane di studio disperato alla ricerca del gioco perfetto. Quello è troppo calcoloso per X, quello poco ambientato per Y, quello troppo sciocco per Z. Ma a volte la scimmia ti prende e al diavolo ogni preparazione e/o studio... A dire la verità mi è successo per molti giochi...

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    1. Ahahah, mi dispiace per la tua metà barbuta :)
      Per quanto riguarda l'acquisto impulsivo ti capisco bene. Pochi giorni fa è capitato anche a me. Ho visto per caso un video di Neuroshima Hex. Due giorni dopo era in transito verso casa mia. Me ne sono fregato di tutto quello che potevano pensare gli altri. Anzi in effetti la mia metà odia quel tipo di ambientazione ma tant'è, come hai detto tu, se la scimmia ti prende ti prende :D

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    2. eheh! quante volte! Solo che ho già un paio di giochi che stanno lì a prendere polvere perché non li vuole giocare nessuno :'( Poi invece ti trovi giochi come quello dei Pokémon (risalenti all'epoca in cui Risiko e Monopoly sono il solo mondo conosciuto) che puntualmente tornano sul tavolo...
      Certo che con la storia del gioco dei pokemon perdo proprio di credibilità nel mondo dei boardgames ahahah

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    3. Il gioco dei pokémon??! Ahahahahh, per fortuna a noi non si arriva a tanto, anche se alcuni giochi pure noi non lo giochiamo da tanto..

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  2. Scusa, ma che gioco è quello della terza foto partendo dall'alto? Mi intrigano i soldatini in tuta spaziale...

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